Ettore Daidone

Nato a Trapani il 21/05/1932 ed ivi morto il 23/07/2016, incominciò molto giovane praticando il calcio dilettantistico come portiere in una squadra locale.

Però il suo grande sogno è stato quello della dedizione per i più giovani per dare loro un servizio sportivo educativo che prescindesse dagli aberranti schemi che non davano spazio alla gioventù.  A quel tempo non era prevista la possibilità che i ragazzi al di sotto dei 16 anni potessero praticare ufficialmente discipline sportive. Intuì che era necessario convincere la gente che lo sport era qualcosa di imprescindibile dall’età. Il primo passo è stato quello di realizzare un associazione sportiva di pallacanestro in un momento in cui tale disciplina era poco conosciuta nel nostro territorio ed alla quale stavano facendo capolino molti gruppi scolastici. Mancavano gli spazi e costruì un primo gruppo presso la Parrocchia del Sacro Cuore a Trapani dove fece la prima esperienza in un torneo calcistico per poi passare alla esperienza della pallacanestro federale. Il gruppo però aveva bisogno di altri spazi per il quale ebbe il supporto delle ACLI che a quel tempo avevano la sede presso i Salesiani di Trapani. Di conseguenza si potè avere la possibilità dipartecipare a campionati locali e provinciali organizzati dalla Federazione Italiana Pallacanestro. Fu un periodo di grande fervore per tale disciplina, motivo per il quale era possibile realizzare qualcosa di più rispetto alle attività locali. Partecipò e collaborò alla fondazione dell’A.S. Rosmini con la quale, nei tempi e nei modi, riuscì, insieme ad un qualificato gruppo di atleti a conseguire risultati di rilievo come la partecipazione ai campionati federali di serie A. Terminata l’esperienza con l’A.S. Rosmini, si dedicò con maggiore impegno all’attività sportiva giovanile, consentendo attravenso il Centro Sportivo Italiano di Trapani, del quale fu fondatore, la pratica in favore dei ragazzi di età inferiore ai 16 anni e di avviare una intensa attività in favore di uno sport dilettantistico adatto agli adulti. Accolse attorno a sé appasionati allo sport, ex atleti e quanti fossero disposti a collaborare per un impegno sportivo e sociale di grande rilievo, tenendo sempre presente il fatto che la mancanza di impianti rappresentava un grosso handicap. La pallavolo, il nuoto, l’atletica leggera, la ginnastica artistica e la scherma furono le discipline alle quali riservò la propria attenzione compartecipando alla fondazione di diverse società sportive, non solo organizzando campionati, tornei e gare, ma anche corsi di carattere tecnico per istruttori, arbitri e animatori, delle diverse discipline sportive. Una particolare attenzione l’ha prestata nel mantenere convegni sulla educazione nello sport e nei suoi intrinseci valori. Ed ecco che era necessario fare comprendere che lo sport, anche se dilettantistico, aveva bisogno di regole motivo per il quale fece presente che era necessario che i gruppi spontanei diventassero società sportive dotate di regolare statuto. E’ stato giudice di gara nell’Atletica Leggera, Delegato provinciale della Federazione Itasliana Pallavolo (FIPAV) dal 1959 al 1967, revisore dei Conti del C.S.I. nazionale, Consigliere regionale della F.G.I. (Federazione Ginnastica d’Italia).
Ottenne il titolo di Cavaliere della Repubblica il 27/12/1967. Alcuni cittadini, nella cansapevolezza dei meriti sportivi e umani del cavaliere Ettore Daidone, hanno costituito un comitato per l’intitolazione, allo stesso Daidone, del Palazzetto dello Sport di Piazzale Ilio, avanzando istanza al Sindaco a firma unanime dei componenti, con nota acquisitia al n.15709 del protocollo generale, in data 17/02/2020, in atti d’ufficio. Luigi Bruno e Filippo Occhipinti per il Centro Studi Ricerche Trapani – Erice hanno redatto una breve pubblicazione dove possono attingere notizie sulla lungimirante personalità del cavaliere Daidone.