Oltre a confermare e ribadire l’interesse della Città di Trapani per il migliore e produttivo impiego culturale del Villino Nasi, ad oggi abbandonato e, probabilmente nel tempo, dolosamente trascurato, defraudato e degradato di beni e oggetti di alto valore, ritengo carente e superficiale la valutazione della Commissione presieduta dal Commissario Cerami (allegato A) e rendiamo noto di aver chiesto l’accesso agli atti (allegato B).
Di certo non consentiremo senza far valere, in ogni opportuna sede, le nostre ragioni ad alcuno, di “liquidare” il futuro di tale monumento che appartiene ai trapanesi, come fosse una pratica sulla quale basta mettere le carte a posto.
Tale cultura burocratica sta portando alla liquidazione della speranze socio-economiche e culturali del nostro territorio (vedasi vicenda fondi di ristoro ex conflitto libico, tanto per non andare lontano).
Siamo convinti che la nostra idea di valorizzazione turistico culturale museale troverà piu’ competente e qualificata attenzione presso la Soprintendenza.