Come già comunicato il 4 maggio 2020 l’avvocatura comunale aveva depositato il ricorso avverso il DPCM del 26 marzo. Con detto ricorso, oltre all’istanza cautelare, che verrà discussa il 20 maggio 2020, era stato chiesto al Presidente del Tar del Lazio di sospendere l’impugnato provvedimento, in assenza di contraddittorio e prima ancora dell’udienza.
Sempre in data 4 maggio 2020, la segreteria del Tar del Lazio ha comunicato che l’istanza, cd. inaudita altera parte, non è stata accolta, rimanendo impregiudicato l’esame del ricorso all’udienza del 20 maggio.
Sul punto è intervenuto l’assessore agli affari legali, Dario Safina, il quale ha chiarito che l’esito positivo non è precluso, anche se dobbiamo augurarci che – stante il continuo calo della curva epidemiologica – il Governo possa rendere superflua la trattazione del ricorso, disponendo la riapertura delle attività commerciali e artigianali penalizzate dal DPCM del 26 aprile 2020, naturalmente nel rispetto delle regole già fissate per altre attività e che saranno eventualmente previste ad hoc per le stesse. Infatti, l’amministrazione, a tutela del diritto alla salute dei cittadini, non arretrerà di un millimetro e vigilerà sul rispetto delle regole di distanziamento sociale.