Evitata a Trapani l’emergenza igienico -sanitaria-ambientale che rischia d’invadere di rifiuti le strade del territorio comunale, di bloccare le già precarie attività di ristorazione, in piena stagione turistica, e costringere alla convivenza prolungata, nelle abitazioni domestiche, i cittadini con i rifiuti esposti alla proibitiva calura estiva.
Da 48 ore e senza sosta il settore Ambiente del Comune di Trapani, con a capo l’Assessore delegato Ninni Romano, è impegnato nella spasmodica ricerca di una soluzione all’ennesimo fermo regionale del sistema di smaltimento del rifiuto umido.
Stamani in sede di conferenza di servizi, convocata d’urgenza dal Sindaco Tranchida, la soluzione , almeno fino al 20 agosto.
Acquisiti i pareri di Asp , Arpa e Libero Consorzio di Trapani e registrata la disponibilità della partecipata Trapani Servizi, gestore della discarica, è stata adottata una speciale Ordinanza, ex art. 191, a firma del Sindaco Tranchida, con il parere dell’arch. Quatrosi, che individua in seno alla discarica comunale, una dedicata area per il provvisorio deposito del rifiuto umido, ovviamente nel rispetto delle debite condizioni igienico sanitarie.
“Ma se Trapani, sorride, anche grazie alla responsabilità extra legem caricatasi dal Sindaco – dichiara Tranchida – con il propedeutico concerto degli attori istituzionali, tutti prontamente intervenuti e che ringrazio, non mi piace per nulla la condizione in cui saranno costretti a ritrovarsi le comunità circostanti e i colleghi Sindaci, anche logisticamente impotenti . Tale emergenza – prosegue il Sindaco – non si può continuare a combattere con gli stuzzicadenti in mano ai Sindaci. E’ tempo che la massima autorità regionale in materia di Protezione Civile – continua il primo cittadino – si assuma la responsabilità dell’onore che gli deriva dal prestigio della carica ricoperta. Non me l’ha prescritto il medico di fare il Sindaco e pertanto mi assumo fino in fondo le mie responsabilità , che altri ben più attrezzati di poteri, a livello regionale, facciano lo stesso di concerto con il governo nazionale, anche requisendo aree di deposito provvisorio da impiegarsi in fase emergenziale, sostituendosi in prima persona all’eventuale inerzia degli uffici od ai privati concessionari poco capaci“.