Su proposta del Sindaco, Giacomo Tranchida e dell’Assessore agli Affari Legali, Dario Safina, l’Amministrazione Comunale di Trapani – con deliberazione di giunta del 27 aprile – ha conferito all’Ufficio legale dell’Ente l’incarico di impugnare il DPCM del 26 aprile 2020, con il quale, tra l’altro, all’art.1 viene prorogata la chiusura delle attività commerciali, artigianali e dei servizi, la cui ripresa è fissata in alcuni casi il 18 maggio e altri il primo giugno.
La scelta d’impugnare il DPCM del 26 aprile 2020 – ha tenuto a precisare l’Assessore Safina – parte da due presupposti importanti, il primo attiene alla constatazione che nelle ultime settimane, in Sicilia ed in Provincia di Trapani, si registra una diminuzione sensibile della diffusione del virus e l’assenza di una pressione sul nostro sistema sanitario, ovviamente ciò grazie alla compostezza dei cittadini e l’abnegazione del personale sanitario; il secondo attiene alla grave situazione economica in cui si trovano gli imprenditori dei settori interessati che costituiscono la fonte principale di sostentamento nonché il motore dell’economia trapanese.
Il ricorso non rappresenta un insensato <<libera tutti>> ma la possibilità per le nostre attività imprenditoriali di riavviare i motori, al fine di consentire alle tante famiglie trapanesi di ritornare alla dignità del lavoro senza abbandonare il rispetto delle norme di sicurezza e della prudenza, che sono state individuate dai competenti organismi.
Il Sindaco, Giacomo Tranchida, ribadisce quanto già affermato nella nota del 27 aprile indirizzata al Governo nazionale e regionale in cui si chiedono interventi precisi per il settore turistico trapanese esplicitando la necessità urgente di riapertura delle attività nello slogan #LavoroéSalute, chiarendo – inoltre – come per la Sicilia, la Provincia di Trapani e la Città capoluogo non si possono assumere gli stessi provvedimenti destinati al nord Italia e, in particolare, alla Lombardia o al Piemonte a cui rinnoviamo vicinanza nella battaglia contro il Covid19. Le scelte governative devono contemplare misure adeguate alla reale situazione, non è apprezzabile la scelta di chi tratta tutti nella stessa maniera, quando la situazione è totalmente diversa.
Con il ricorso contro il provvedimento che definisce proprio misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale si vuole proprio che il Governo prenda atto della situazione “del contagio” in cui versano le diverse realtà regionali e agisca nel rispetto di una comunità che spesso vive il disagio dell’isolamento “fisico” e “sociale” dell’Isola spesso dimenticata affidando ai Sindaci la responsabilità di tutelare – come fin qui fatto – sulla salute non solo fisica dei propri cittadini e imprenditori. L’uguaglianza del resto è trattare in maniera diversa situazioni diverse e in modo eguale situazioni uguali.