Per legge il Comune ha l’obbligo di coprire integralmente il costo del servizio della raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti (art.1, comma 654, della legge n. 147/2013).
Tra i costi del servizio naturalmente vi sono anche le spese del personale dell’Ufficio Tributi che si occupa della gestione della tassa sui rifiuti (formazione delle liste di carico, attività di sportello, attività di accertamento, ecc..), nonché tutte le spese relative alla gestione del tributo (spese di cancelleria, spese di spedizione, ecc..).
Si è, quindi, provveduto a quantificare tali costi e tutte le entrate da riscossione volontaria (pagamento spontaneo del bollettino) e coattiva (a seguito avviso di accertamento e/o cartella esattoriale) relative alla tassa rifiuti negli ultimi due anni, determinando quindi la misura percentuale dei costi che in media ha sostenuto il Comune nell’ultimo biennio.
Poiché l’esternalizzazione della tassa rifiuti deve costare alla collettività meno rispetto alla gestione in economia, per la gara, si è fissato un aggio a base d’asta che, a parità di riscossione volontaria e coattiva, comporti per il comune una spesa inferiore, a tutto vantaggio dei contribuenti Tari.
Ma l’obiettivo dell’Amministrazione non è solo quello di recuperare un centinaio di migliaia di euro, ma ampliare, nel più breve tempo possibile, la base imponibile ai FURBETTI per scongiurare ulteriori aumenti della tassa in capo ai soliti cittadini responsabili e, perché no, pensare tra qualche anno ad una riduzione della medesima tassazione.
La ditta aggiudicataria dell’appalto, per avere un ritorno economico, si dovrà spendere maggiormente nell’attività di accertamento e di effettiva riscossione del tributo.
Cosa che il Comune non riesce a fare con l’attuale organizzazione forza lavoro.
D’altra parte, se teniamo conto dei limiti assunzionali che si succedono ormai da diversi anni, dei tempi necessari per le assunzioni e per la formazione del personale, nonché delle esigenze di aumentare la forza lavoro anche in altri settori dell’Ente (Polizia Municipale, Uffici tecnici, Servizi sociali), è impensabile aumentare significativamente il personale dell’Ufficio Tributi.
E allora, perché non affidarsi all’esterno per aumentare e consolidare, attraverso una significativa lotta all’evasione, i contribuenti della tassa rifiuti? In ogni caso, a scadenza del contratto, il Comune può sempre decidere di tornare a gestire in economia il servizio.
Infine, il personale che attualmente si occupa della gestione della tassa sui rifiuti e che a breve non sarà collocato in quiescenza, sarà destinato alla gestione dell’Imu, e ciò per rafforzare la lotta all’evasione di quel tributo, anche qui evitando di caricare sui cittadini corretti oneri a cui sfuggono i furbetti.
Quindi, con l’esternalizzazione della tari, l’Amministrazione:
– non aumenta, ma riduce gli attuali costi di gestione della riscossione;
– aumenta la lotta all’evasione della tari, consolidando nel tempo, i contribuenti;
– aumenta la lotta all’evasione dell’Imu, trasferendovi coloro che si occupavano della Tari. In buona sostanza provare a far pagare i furbetti che continuano a farla franca X limiti organizzativi del comune e pagare in prospettiva tutti un po’ meno ..credo non sarebbe male ..o no? Noi ci proviamo .