Nell’occasione della “Giornata internazionale della persona disabile” l’Avv. Tiziana Barone, garante della persona disabile, insieme ad alcuni volontari dell’Associazione Europea Ciechi, C.R.I., ANPAS ed altri ha proposto una sorta di “Passeggiata in carrozzina” estesa, anche provocatoriamente all’Amministrazione Comunale ed al Consiglio Comunale, per meglio vivere le difficoltà oggettive che il mancato abbattimento delle barriere architettoniche, in diversi punti della Città, comprime la libertà di movimento del diversamente abile, a maggior ragione costretto a muoversi in carrozzina.
V’è da dire che rispetto a tale situazione giova anche rappresentare, su impulso dello stesso avvocato Barone e del Comitato Cittadino pro disabile, che questa Amministrazione ha avviato una serie di azioni circa il miglioramento accessi, passaggi “pedonali” con conseguente abbattimento delle barriere architettoniche sui marciapiedi, in particolar modo nei tratti interessati dai lavori di manutenzione stradale nel centro cittadino e prossimi in via Marconi, dove l’Amministrazione Comunale di Erice ha completato analoghi interventi per il tratto di competenza.
In tale direzione vengono dati anche input al SUAP per l’adeguamento regolamentare in presenza di rilascio di autorizzazioni permessi/licenze comunali e/o suoli pubblici.
Analogo indirizzo viene posto per la vigilanza in capo alla Polizia Municipale.
Orbene sull’iniziativa di ieri, ove lo stesso insieme ad altri rappresentanti della Giunta Municipale e del Consiglio siamo stati invitati a partecipare “fisicamente” per un tratto di strada in carrozzina, insieme ai cittadini e tanti disabili, si puo’ anche disquisire, condividere o meno. L’intento era quello di sensibilizzare anche il governo cittadino nelle sue articolazioni esecutive e gestionali, a fare di piu’ e recuperare sul tempo perduto.
L’iniziativa non ha voluto pertanto offendere alcuno, anzi, partecipata al pari dalle Forze dell’Ordine e dal Vescovo oltre che dalle Associazioni dei soggetti deboli, ha assunto l’impegno cittadino di un nuovo e piu’ sensibile cammino civico da intraprendere assieme.
Ribadisco, si puo’ dissentire e/o non condividere, anche in maniera forte e vibrante, a maggior ragione da parte di chi, seduto in carrozzina, vive tale dramma.
Quello che non puo’ essere accettato, né oltremodo tollerato è l’insulto e l’offesa posta in essere da taluni cittadini anche su Facebook.
A tali gravi offese personali e gratuite, di quanti si nascondono dietro ad un profilo Facebook, sarà dato seguito nelle opportune sedi.
Al netto delle spese legali, l’eventuale pena sanzionata in sede civile verrà devoluta alle Associazioni dei disabili presenti in Città.