Si è svolta ieri una seduta in video conferenza organizzata dalla IV Commissione dell’ARS a cui espressamente è stato invitato a partecipare il Sindaco Giacomo Tranchida.
Argomento all’odg la scottante questione relativa all’individuazione di quattro aree, in Sicilia, potenzialmente idonee per la costruzione di depositi di scorie radioattive. Due delle quali individuate in provincia di Trapani e precisamente in Fulgatore nel Comune di Trapani e nel Comune di Calatafimi.
Durante l’audizione il Sindaco ha presentato ai membri della Commissione un documento degli Ordini degli Ingegneri della Provincia di Trapani riguardante una serie di considerazioni che riterrebbero inidoneo il territorio trapanese per la scelta di tali depositi.
In tal senso l’Assessore Pellegrino, in quanto delegato dal Sindaco per la tutela del Territorio, ha iniziato a coordinare un tavolo tecnico al fine di esprimere osservazioni tecniche per scongiurare l’ubicazione dei depositi nel territorio trapanese.
Pur comprendendo che agli Stati membri dell’Unione Europea è richiesto di chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti radioattivi, ossia di portarli a smaltimento (collocazione definitiva) non si puo’ sottacere che le scelte relative al territorio di Trapani siano notevolmente inidonee.
Anche se le due Aree TP-11 (Trapani) e TP-9 (Calatafimi) sono collocati in coda all’elenco dei 67 siti, nella classe di idoneità C, entrambi ricadono in zona sismica e nel corso delle eventuali successive fasi del processo di localizzazione, dovranno essere svolte analisi tecniche di approfondimento in campo e studi di maggior dettaglio per verificare l’effettiva idoneità dell’area alla localizzazione del Deposito Nazionale, come prescritto dalla Guida Tecnica n. 29 dell’ISPRA.
La scelta dell’area dove realizzare la sede del Deposito avverrà, comunque, su esplicita richiesta degli Enti Locali o della Regione come previsto nel comma 7 dell’art. 27 del D.Lgs. 31/2010, sulla base quindi di una procedura di adesione volontaria dei Territori, tra quelli individuati dalla CNAPI e quindi solo successivamente verrà fatta la scelta del sito tra le candidature pervenute. Se non dovessero esserci candidature l’individuazione del sito sarà fatta tra le aree individuate di Classe A1, dove non sono presenti i siti della provincia di Trapani
Considerato che nell’ambito dei “Criteri di Esclusione” e dei “Criteri di Approfondimento” che rappresentano un insieme di requisiti fondamentali e di elementi di valutazione che devono essere considerati nelle diverse fasi del processo di localizzazione, coerentemente con il livello di dettaglio delle indagini proprio di ciascuna fase, il sito di Trapani TP-11 presenta notevoli criticità in quanto ricade in zona sismica (ZS 77b – Area del Belice), con depositi oloceni(b2). A pochi chilometri sono presenti siti appartenenti alla Rete di Natura 2000, Bosco Scorace, Montagna Grande. Vicino ci sono centri abitati, l’autostrada ad un chilometro e le zone di produzione dell’Erice DOC. E’ presente, tra l’altro un bacino imbrifero che fa parte del reticolo idrografico del Fiume Birgi.
Il sito di Calatafimi-Segesta TP-9, ricade in area dove è presente un’attività termale legata anche a fenomeni vulcanici testimoniati dalla presenza di zolfo nelle acque, ricade altresì in zona sismica (ZS 77b – Area del Belice), sono presenti depositi fluviali olocenici e a pochi chilometri ci sono cinque aree appartenenti alla Rete di Natura 2000.
In base a quanto sopra esposto, considerato che vi sono diverse casi di esclusione, da approfondire con documenti tecnici, i siti della provincia di Trapani hanno evidenti motivi per essere esclusi dal scelta.
Il Sindaco del Comune di Trapani, unitamente ai Sindaci della provincia si farà promotore per rafforzare il dissenso che coinvolgerà i Consigli Comunali compreso tutte le realtà sociali qualificate per farlo.
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